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Abruzzo si conferma strategico, 108 milioni di investimenti entro il 2026

L’AD Berti: “Costruito modello virtuoso di filiera, riferimento per molte altre realtà. Semplificazione, infrastrutture, formazione e digitalizzazione per piani di sviluppo che redistribuiscano valore al territorio e alle comunità”. Pescara, 24 Settembre 2021

L’Abruzzo si conferma al centro dei piani di sviluppo del Gruppo Amadori, tra le principali realtà del settore avicolo italiano, che entro il 2026 destinerà 108 milioni di euro per il potenziamento, il rinnovamento e l’efficientamento delle strutture presenti in regione. Tra queste, lo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo (Te), cui saranno destinati circa 76 milioni di euro per l’ampliamento delle strutture, la riduzione dei consumi energetici e l’incremento dei livelli di automazione in ottica Industria 4.0; 20 milioni di euro saranno invece dedicati al miglioramento delle strutture che ospitano gli allevamenti.

Così l’Amministratore Delegato Francesco Berti durante il suo intervento odierno all’Abruzzo Economy Summit-Stati Generali sull’Economia: “40 anni fa abbiamo scelto l’Abruzzo come luogo strategico, cerniera tra Puglia e Romagna, con la convinzione che fosse possibile dare vita a una filiera avicola di qualità, 100% italiana, costruendo un modello virtuoso capace di superare confini regionali. Una scommessa vinta e che può diventare un riferimento anche per altre realtà produttive solo grazie a un tempestivo e ormai non più procrastinabile intervento delle istituzioni su semplificazione, infrastrutture, formazione e digitalizzazione, con l’obiettivo di costruire piani di sviluppo in grado di redistribuire valore al territorio e alle sue comunità”.

Il Gruppo Amadori è presente in Abruzzo dai primi anni Ottanta. Oggi conta 46 allevamenti, un mangimificio, un incubatoio, due stabilimenti dedicati alla trasformazione alimentare e una piattaforma logistica. Occupa complessivamente oltre 2.500 persone, provenienti da 34 paesi.