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I dati di bilancio Amadori 2015 confermano un’azienda solida e in buona salute, con un fatturato di 1.250 milioni di euro

Il commento di Flavio Amadori, presidente, e Massimo Romani, A.D. 29 Giugno 2016

 
Il 2015 si chiude per Amadori con dati di bilancio positivi in linea con il 2014, sia sotto il profilo del fatturato complessivo, pari a 1.250 milioni di euro, e una posizione finanziaria netta pari a 312 milioni, in continuo calo da oltre un biennio. Il margine operativo lordo supera i 120 milioni di euro (quasi il 10% del fatturato), e la quota di mercato sul totale delle carni avicole in Italia si riconferma intorno al 30%.
 
I dati di bilancio 2015 confermano che Amadori è un’azienda solida e in buona salute, fondata a Cesena 45 anni fa e cresciuta fino a diventare specialista nel settore avicolo, con circa 7.400 lavoratori in tutta Italia e la gestione di un’intera filiera, dai mangimifici, agli incubatoi, agli allevamenti, fino alla trasformazione e distribuzione finale.
 
Nel 2015 sono stati realizzati investimenti pari a oltre 37 milioni di euro lungo l’intera filiera, tra cui un ampio piano di miglioramento degli allevamenti in tutta Italia, la realizzazione di una nuova sala taglio presso lo stabilimento di Cesena, che sarà pronta entro la fine del 2016, l’ampliamento dello stabilimento di Mosciano S. Angelo (TE), con una nuova area logistica.
 
“Il 2015 è stato un anno positivo per noi, tenuto conto della situazione economica generale – commenta Flavio Amadori, Presidente. – Noi vogliamo continuare a crescere con un piano di sviluppo che prevede almeno 200 milioni di euro di investimenti nei prossimi 5 anni, tra cui una nuova piattaforma logistica a Cesena per essere sempre più competitivi ed efficienti nella distribuzione. Questi ultimi anni ci hanno consentito di consolidare l’assetto dell’azionariato e di avviare una fase di maggiore managerializzazione dell’azienda: il prossimo triennio ci vedrà impegnati in un percorso di semplificazione societaria, di ulteriore managerializzazione, di efficientamento dei processi di produzione, di sviluppo di nuovi prodotti e nuovi mercati”.
 
“In questi primi mesi – commenta Massimo Romani, AD Amadori da gennaio 2016 –stiamo lavorando per migliorare l’organizzazione interna e rendere la struttura aziendale sempre più in linea con le dimensioni raggiunte e al passo con un mercato sempre più competitivo. Abbiamo aperto un importante piano di trasformazione e di miglioramento continuo che opererà anche nei prossimi anni su tutta la filiera produttiva. Il secondo semestre del 2016 ci vedrà occupati ad elaborare il nuovo piano industriale focalizzato su temi strategici per Amadori come l’innovazione di prodotto/canale e l’internazionalizzazione: l’obiettivo è posizionarci sempre più come gruppo alimentare italiano, in grado di competere con maggiore vigore sui mercati internazionali.
 
Cesena, 27 giugno 2016